per nascondere una debolezza, per giustificare un errore, uno sbaglio. Si mente per il senso di colpa che si può provare, si mente anche quando si chiede scusa, quando non si è compreso veramente l’accaduto. Si mente perché è più semplice, più facile che argomentare, spiegare. Meno faticoso. Tuttavia si può mentire in ogni circostanza, ma non con se stessi. Le facciate non servono, non si può fingere con quello che sentiamo, con la verità che dentro conosciamo fin troppo bene. E si rimanda, si rimanda per non affrontare le proprie responsabilità, si rimanda, si rimanda sempre. Meglio nascondersi nell’ipocrisia che guardare in faccia la realtà. Solo che poi i conti non tornano, poi manca qualcosa, poi ci si sente a disagio e tutto quello che si vorrebbe diviene ineluttabilmente irrealizzabile, perché si è perso troppo tempo, perché si è imbrogliato a lungo. Mentire, dunque, come potrebbe essere la scelta? Certo, l’onestà richiede coraggio. Richiede impegno, richiede un confronto continuo, d’altronde per pretendere correttezza, bisogna essere i primi ad offrirne. Io ho preferito scegliere di essere come sono e non va poi così male vivere senza indossare maschere. Intanto il duemila e nove è già ricordo e vorrei sfruttare queste poche righe per salutare Mauro, un amico che purtroppo ci ha lasciati troppo in fretta. La morte simpatica non mi è mai stata, l’ho vista sempre e solo come sprono a non dimenticare che il nostro essere qui non è infinito, quando poi si porta via un ragazzo poco più che trentenne, beh, la mia visione peggiora ulteriormente. Un abbraccio sincero ai suoi parenti più stretti e a tutte le persone che lo hanno amato e che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Per quanto riguardo il privato, sono impasticciato come e più di prima. Ad alcuni di voi farà piacere sapere che ho seriamente ripreso in mano “di un amore” e che mi sto applicando per completarlo. Non appena lo invierò l’editore, suppongo avremo i tempi per la pubblicazione e per la presentazione. Vi ringrazio per l’affetto consueto, per il calore dei giorni di festa e, soprattutto, vi auguro che ogni cosa stia proseguendo nel migliore dei modi, perdonate la latitanza.
Si mente dicendo che non si vuole far male agli altri, mentre la verità è che non si vuol far male a se stessi. Quando i problemi sono tanti e grandi, quelli che si ritengono minori si bypassano con le menzogne. Eppure tutti noi abbiamo uno specchio, una lastra lucida che riflettere il nostro io. E più è opaco quel riflesso e più noi cerchiamo di pulire la piastra, più capiamo che l’opacità non è sporco. O meglio, lo sporco non è sulla lastra ma in noi stessi e non basta un panno ed un ottimo prodotto, per sgrassarlo via. Ci vuole lo stesso impegno -inverso- che si è messo per mentire così tanto e a lungo.
Per il resto, noi ci dilettiamo e temporeggiamo con altre letture, ma quelle che aspettiamo sono le tue 😉
Penso che la mensogna sia meschina e solo di facciata non si va avanti con le mensogne ma solo forse affrontando le verità che in noi già ci sono e che a volte abbiamo bisogno di tempo per elaborare ecco perchè sembra più facile mentire finchè non ci si fa male ..La verità rende liberi..sempre..
Continuo a sostenere l’insensatezza del crearsi un’immagine apparente, mah.. E il libro, arrivera’ ^^
..ed e’ per questo che sono felice e fiero di sentirmi libero, nel bene e nel male, ciao Mari!