fatto di desideri sconosciuti, quello di questa breve avventura e ne ho bisogno, come ne ho avuto di tutto il bene e di tutto il male che mi ha attraversato in questi mesi.
Non potevo più di così, non questa volta.
Quando la stanchezza passa le consegne al sonno, ho sempre avuto te come ultimo pensiero prima di addormentarmi: un sorriso, un gesto, una parola, un’espressione. Ci sei sempre stata.
Non la scorsa notte però, tu non c’eri.
Mi sei mancata per tutto quello che avresti potuto essere e che non sei, per tutte le volte che avrei voluto possederti, sentirti mia, quasi che le persone in una qualche maniera possano appartenerci sul serio.
“Mia”, quante volte l’ho detto, scritto.
Non ho idea del se sarai, del se prenderai spazio, se avrò la forza e la voglia, perché no, di tirarti dentro in questa vita che spinge, strattona e che mi chiama costantemente in competizione.
Non ho mai mollato, anche quando ha ferito, ho medicato le ginocchia sbucciate e ho ripreso, pure con più voglia, più impegno, più entusiasmo.
Solo che il tuo sorriso non è per me e questo mi brucia.
Qualche volta mi logora.
Essere importante, determinante per molte persone, ma non per te.
Ho scelto di non scegliere, non per codardia, ma perché non sono certo di quale sia la scelta migliore.
Non sono mai stato bravo a ritrattare, rivalutare, ho bisogno di vivere le presenze tanto quanto le assenze.
Io non lo so, cosa succederebbe se.
“e pensai, che potremmo essere i sogni di qualcuno”
(Claudio Baglioni – Sì, io sarò)
e la notte richiama i tuoi versi ed è bello, sempre bello percepire la presenza di Lei, chiunque lei sia. O forse sn i tuoi versi e la tua prosa a richiamare la Notte.
elfa
Ciao Elfa,
ovviamente non e’ lo stesso soggetto di un anno fa, i pensieri cambiano, anzi, molto di piu’ a cambiare sono i soggetti in questo mosaico che compone la mia vita.
E’ sempre di notte che vengono fuori le riflessioni piu’ intime, e’ sempre con la notte che ho trovato le risposte alle domande poste.
E chissa’ quante altre notti a cercare di capire e accettare e lasciare andare.
Buon inizio di giornata 🙂
E’ di chi ha cuore e sentimento, che la gente ha paura. Di quelli che nonostante cadano in ginocchio, ferite e sconfitti, poi si rialzano pronti a continuare senza negli occhi la paura di ricevere il prossimo colpo. Di chi ha il corpo stanco e martoriato dalle proprie battaglie e nonostante questo, mente lucida per non perdere il filo con se stesso ed i suoi ideali.
Per diventare grandi, bisogna prima essere piccoli; per essere forti è necessario saggiare la propria debolezza; per capire cos’è la paura si deve prima aver assaggiato il proprio sangue, degustato in bocca e poi sputato a terra; per essere qualcosa, qualsiasi che si desidera, non ci si deve dimenticare di quel che si era prima.
Stiamo su dei binari, con la sola scelta di andare avanti o indietro. Può capire di deragliare e far danni, farsene e farne agli altri. Non è un problema se qualche vagone si perde nel viaggio, l’importante è che ci sia almeno la locomotiva…il resto si aggancerà 😉
“Cio’ che non mi uccise, mi lascio’ la forza di vivere”, cantava Claudio Baglioni in “Pace” e penso questo valga lo stesso per alcuni di noi, non per tutti purtroppo, l’arrendevolezza di molti mi intristisce parecchio.
Mi piace la metafora della locomotiva, d’altronde siamo noi che trainiamo dietro il resto, poi se ogni tanto c’e’ qualche cambio fra queste, beh, faremo in modo che sia sempre migliore 🙂
L’equilibrista gioca con la gravità dei sogni che ha nell’anima
Fai volare in alto tutto e non temer di non saper riprenderlo
Prendi i tuoi misteri e lanciali tra mille torce, illumina… (M.s.T)
credo che sia l’ equilibrio quello che cerchiamo di ristabilire ogni volta che “deragliamo” come i vagoni del treno di cui siamo la locomotiva- Tiriamo in ballo le emozioni da persone coraggiose per renderci conto delle nostre debolezze e paradossalmente.. il vortice di cui siamo prigionieri è la forza suprema con la quale.. vediamo nubi andare altrove..
Ciao Daniela,
ben venuta in questa landa 🙂
Credo si’, credo sia un po’ l’equilibro e un po’ il colmare questo vuoto per qualcosa che non c’e’ o che c’e’ solamente a periodi, intervalli..
Ma il binario da percorrere e’ ancora lungo e vedremo nubi venire e nubi andare 🙂