“Quello che resta” è il mio primo romanzo, cominciato fra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, per un’esigenza – forse addirittura urgenza – di mettere nero su bianco, le emozioni, le sensazioni emotive catturate e vissute per tutta la vita.
Prima ancora avevo provato a buttare giù qualcosa che sapeva troppo di autobiografico, ma avevo bisogno di dare vita e voci a più personaggi, stratificare una narrazione, una trama che vedesse la nascita e l’evoluzioni di più personalità, più storie, più sfumature.
Seppure con un’andatura quasi istintiva, mi sono allora messo sotto nello scrivere riga per riga un mondo, una realtà che potesse veramente narrare ciò che provavo e volevo che gli altri leggendo provassero.
D’altronde, cosa sarebbe la vita senza l’amore, il dolore, la felicità e il dramma?
Una lunga, lunghissima genesi dunque, dove la stesura è stata costantemente rivisitata, i dialoghi, le idee, i contesti e i concetti narrativi sempre più affinati, in un confronto comune con le persone che hanno popolato il mio intorno, fino a collaborare con i migliori editor del settore, tra gli altri Giulia Giovannozzi
Oggi, grazie a Infuga Edizioni, “Quello che resta“, è diventato una realtà editoriale.
Il 20 maggio scorso, infatti, in tutte le librerie, è giunta così questa prima parte di una intensa trilogia che sarà pubblicata a cadenza annuale.
“Quello che resta“, “di un amore“, “siamo proprio io e te“.
Alcune storie chiedono tempo, altre chiedono di non perderne ancora, di non trascinare, di non affossarsi in un limbo di non vissuto, di speranze che sono al di fuori e non al di dentro di una relazione. Mattia è esausto, non prova più i sentimenti che dovrebbe e Sara non vuole accettarlo, lei prova ancora quel bisogno egoistico, quello di quando un amore ti appartiene, offre sicurezze e colma vuoti. Il momento delle scelte però, arriva soprattutto quando Chiara, la migliore amica di Sara, palesa un interesse evidente per Mattia, anche se a sua volta è impegnata con Ico, figlio di un noto imprenditore romano mai abituato a non averla vinta. Intanto Gianluca sceglie di andare avanti, superare il dolore che lo zavorra, respirare quanto si è negato fino a quel momento, anche se le ripercussioni per le verità celate da Serena saranno molteplici ed incrineranno gli equilibri dell’intero gruppo. Sono tutti lì, nel momento in cui la vita è sul punto di chiedere di diventare adulti, prendersi le responsabilità di essere quello che sono, attraverso le conseguenze che per ognuno di loro saranno inevitabili.
Ancora, ci sono le impossibilità di dialogo tra genitori e figli, troppo distanti e presi nei propri ruoli per capire cosa succede veramente dall’altra parte, negli amici di sempre da supportare nelle loro difficoltà, nelle scelte lavorative che possono cambiare le prospettive, qualunque prospettiva.
Perché quando tutto sembra finito si è semplicemente davanti ad un nuovo inizio.
Nella costruzione della trama, ho cercato di rendere il romanzo quanto più sorprendente in un’attinenza certosina con la quotidianità, perché – dal mio punto di vista – è proprio questa a confonderci e stupirci ogni giorno, tanto nel bene e tanto nel male.
Spero – con estrema sincerità – di avervi offerto buoni motivi per avvicinarvi a “Quello che resta”, di seguito vi lascio i link con i maggiori siti online per poterlo acquistare.
Buone emozioni, di cuore.
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