pure quando non siamo pronti, pure quando vorremmo posporre ancora.
È una voce insistente alle spalle sempre pronta a dirti che “questa è la tua fermata, devi scendere” mentre sei comodamente seduto al tuo posto.
Che poi tanto comodo non sei.
Perché tutto avviene sempre per una ragione, siamo i figli legittimi di quello che abbiamo voluto e costruito fermamente, frenticamente o blandamente: non ci sono altri responsabili, tutto dipende da noi, tanto nel bene, tanto nel male.
Ci vuole pazienza, poi, ci vuole coraggio, ci vogliono determinazione e acume.
Il valore di una persona si misura dalla capacità che ha di restare in piedi alle difficoltà e farne tesoro.
Uscire dalla zona di comfort che ci ingloba richiede uno sforzo che qualche volta non siamo pronti a sostenere ed è per questo che la vita ci ha mette del suo, perché bisogna farlo e basta: diventare il miglior te stesso possibile richiede alcuni sacrifici, nel senso più doloroso che la parola sacrificio può assumere.
Qualche volta quasi uccide, le malinconie frugano il cuore, così come le problematiche che s’incontrano.
Un percorso minato che giorno dopo giorno ci vede protagonisti e mano a mano che andiamo avanti, pure più agili nell’affrontarlo.
È un anno e mezzo che ci sbatto la testa, che mi faccio male, che rido, che piango, eppure, in fondo, dentro, so che è la cosa giusta da fare.
Andiamo a vedere cosa c’è dopo.
ahà!
Ahah hai fatto ride ^^