Non tanto quella di quando ti ho lasciato quell’incarto,

ma l’espressione sulla porta mentre andavo via senza dubbio rimarrà nell’album dei ricordi.
“Gestiscila” ho detto io.
Ridevi.
Ieri sera – quando sono rientrato – guardavo e riguardavo il romanzo dall’ultimo PDF preparato dall’editore e volente o nolente, ha un certo fascino, perché c’è un’enorme differenza tra l’immaginare, il pensare di fare e tra il vedere concretizzare sul serio una propria ambizione: non resta che attendere di avere le copie fisicamente tra le mani. A causa di alcuni problemi con la Boopen, sia la riedizione di “Tutto quello che resta” e sia “Di un amore”, saranno pubblicati con la Caravaggio ed è con loro che penso – a questo punto – di terminare la trilogia. Per motivi vari, il terzo romanzo sarà intitolato “Siamo proprio io e te”, che rispetto al nome che avevo pensato precedentemente, si sposa meglio con la trama che sta prendendo piede per il “gran finale”. Mattia crescerà ancora e rispetto al secondo avrà la bellezza di trentadue anni. Questo mi permetterà di avere una visione maggiormente realistica dei suoi pensieri e delle persone che gli graviteranno intorno.
E’ un giorno che conta pure questo, nel ritrovami ho ritrovato le piccole cose che mi ricordano quanto ho, quanto apprezzare quel che c’è sia importate. Nelle slide delle foto di tutta una vita – che se potessero parlerebbero – mi capacito di tutta la strada percorsa fin qui.
E mi piace che tu ci sia: con quei nostri botta e risposta siamo stati esilaranti, ma hai sulla coscienza il taglio che ho sul mento. Faremo i conti.
Avrei voluto toccare altri temi oggi, ma è stata una mattinata davvero piena e quindi ogni cosa è ridotta all’osso e salto anche gli allemaneti: roba da matti.
Per la cronaca, le varie pagine relative ai libri sono state aggiornate.
Buon proseguimento.

Il futuro è un libro ancora da scrivere,
di che cosa parli e per quante pagine
a nessuno è dato saperlo,
però vorrei che questo foglio bianco raccontasse di noi.
(Max Pezzali – Il presente)

2 commenti su “Non tanto quella di quando ti ho lasciato quell’incarto,”

  1. gianni!!
    è stupenda la frase sulla pagina di di un amore!!:):) lo voglio!!
    pensavo non aggiornassi più ieri..di solito lo fai di mattina!
    ma che c’era nell'”incarto” per farla ridere così?!:)
    buona giornata!

  2. Ciao Ale 🙂
    Beh d’altronde “Di un amore” e’ il romanzo di mezzo, per cui e’ il collante di tutto 🙂 Qualche giorno e lo avrai.. sto trepidamente attendendo le copie insieme alla riedizione di “Tutto quello che resta”.
    Non era tanto per l’incarto che sorrideva/rideva, ma per il gesto 🙂
    Buona serata!

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