Forse un pò è anche per via della differenza avvenuta tra lo scrivere a tanti e lo scrivere per pochi da quando l’ho reso privato. Non che gli altri non siano importanti, ci mancherebbe, ho scelto chi poteva leggere, in maniera meticolosa. E’ un periodo un pò confusionario. Con l’opacizzarsi del pensiero Stella, l’accavallarsi del resto. Non è che ci sto capendo molto. So solo che vivo, sono vivo, ho in mano pezzi di sogni da voler concretizzare, ma che non so bene come comporre. Qualcuno mi ha sempre detto “piano piano”. E’ che ho una voglia addosso di modificare questo presente che il “piano, piano” mi scivola via dalle orecchie. Francesca mi prende, non ho ancora ben compreso come muovermi per non “spaventarla”. E’ il momento del riscatto da questo ultimo periodo e allora cerco un equilibrio, nell’affanno di una strada che non so nell’immediato come percorrere. Ma ci sto dentro, non mollo, sono di nuovo in piedi. E domani Roma, Easton, la speranza che ci sia Francesca e che avremo qualche momento in più delle poche parole strappate e poi via, andare avanti, avanti e avanti. Tutto scorre..