questa instabilità che mi accompagna in questi ultimi giorni milanesi o sapere che ieri notte hai pianto per lui. Sei là, mi guardi, nell’agitazione tua personale di quel voler ostentare tranquillità, equilibrio, ma che alla fine cedi al minimo vento dei ricordi.
Avresti tanto da vivere lì avanti prescindendo la mia presenza, ma ti ancori ad un passato che non può tornare, non per come era almeno.
Ero sorpreso da morire Sabato quando sembravi aver superato, avrei voluto vederti sempre così, sorridere, credere, sperare. È durata troppo poco. Non ti cercherò, non perché non meriti la mia vicinanza o perché mi sento una sorta di ripiego, ma perché non è per me che devi abbandonare quel fardello, ma per te.
Non potrò aspettare.
Ho bisogno di un nuovo sogno, di un’altra speranza, sono fatto così. Forse saresti la miglior scelta ma i tempi mi sembrano grossolanamente errati. E lo sai quanto mi avevi colpito, lo sai quante volte ho aspettato solo una parola, un gesto. Eppure sono qui a salutarti. Assurdo. Mi dispiace tanto non poterti dire nemmeno queste poche parole, mi dispiace non averti mai dato questo link, forse avresti compreso più cose.
è tutta una questione di tempi sbagliati, come ‘spesso accade sempre’ 😉
Già, sempre i tempi, le stagioni, i periodi che fanno la differenza..