Boot del sistema, il mio Windows personale ha caricato tutti i driver per permettermi di funzionare e sono qui. Mi piacerebbe sovrascrivere o cancellare i files che danneggiano un avvio corretto o utilizzare il GoBack per ritornare a quando tutto era perfetto, un’installazione vergine. Siamo “cartelle” o forse, più semplicemente, scatole, dove mettere tutto il nostro contenuto, depositare foto, ricordi, lettere e quant’altro rappresenta una vita dentro le nostre vite.
Si preoccupa Luca, mi cerca alle tre di notte perché mi vuole bene davvero, compagno fedele delle mie emozioni.
Si preoccupa Silvia, si dispiace di non riuscire ad esserci in ogni momento, per razionalizzare in ogni istante.
Mi sbatte le cose in faccia Andrea, perché è  meglio sapere tutto e non girarci intorno e lo apprezzo, amo la sincerità disperatamente.
Mi organizza i weekend Manu così come lo fa Bibby, perché sanno che il tanto tempo libero potrebbe far pensare troppo e male.
Chiara che mi chiede incessantemente di passare da lei perché sa com’è e vuole starmi vicino.
Ci sono altre persone che sanno e non sanno, che ci sono e non ci sono, che ci provano e non ci provano.
Non ho sbandierato tutto a tutti ai quattro venti, ho preferito circoscrivere.
Sono contento di non provare una solitudine fisica, di avere così tante persone intorno, senza doppi fini, che non vogliono nulla più del mio benessere.
Arrivato ormai alla ‘mia’ verità mi piacerebbe puntare il dito e dare comunque delle responsabilità ad una persona in particolare e l’imputata non è Francesca.
Ma non lo farò, sarò superiore, per il semplice fatto di aver capito, anche se questa è la cosa che maggiormente trattengo a stento.
Ed è comunque una bella giornata, un buon giorno per continuare a ricostruirsi.
Ironicamente, questa mattina avrei voluto scrivere quanto pesavo, delle sigarette e delle bevute, stile Bridget Jones, ma da quando ho smesso di fumare e bere mi rimane solo la bilancia, non avrebbe reso l’idea.

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