in quanto tale, corrode, logora. Quando qualcuno ci fa un torto, tendiamo generalmente ad arrabbiarci. In alcuni casi, riusciamo a superare l’empasse e accettiamo di riuscire a perdonarlo (a volte però non lo facciamo veramente e da quel momento non ci fidiamo più) e in altri, invece preserviamo il rancore.
Quando però l’errore è nostro, è diverso. Dovutamente dobbiamo accettare di averlo commesso, di qualunque genere questo sia e allo stesso tempo, dobbiamo cercare di migliorarci perché non si ripeta.
Quando una persona ci delude però, sento che comunque l’errore è anche mio nell’aver sopravvalutato quella stessa, di aver visto in questa, qualcosa che oggettivamente non c’era o di non aver compreso quali potessero essere i limiti.
Ho avuto, durante questi quasi trent’anni, in più di una occasione, la sensazione di voler vedere qualcosa che poi realmente non c’era. Come se, la speranza di credere che ci fosse qualcosa di diverso, si materializzasse davvero.
Ci meravigliamo se un amico fa qualcosa che noi non avremmo mai fatto. Restiamo basiti se il/la nostro/a partner ci tradisce. Il punto è che dovremmo caricarci di aspettative minori e non credere, mai o quasi, che chi abbiamo vicino, sia quello che vorremmo che fosse. Come si vive una vita non dando fiducia? Ecco, questo proprio non lo so. Il mio lasciar sempre porte aperte, dare ulteriori possibilità, visto sotto quest’ottica parebbe in contrasto. Eppure non riesco a non farlo, mi piace credere che, domani, vivrò altre ragioni, grazie a sorprese in positivo, per tenere libera la strada della fiducia reciproca.
Proprio come, ad esempio, la ragazza delle melanzane che con il suo modo cristallino di porsi, passeggia la strada di cui sopra, conquistando fiducia giorno dopo giorno.
Così come avviene con molti di voi.
Anche se razionalmente potrebbe essere un clamoroso errore, voglio continuare a sperare che ci siano altre persone valevoli di lasciar “entrare” e preferisco prendermela con me per un errore di valutazione che privarmi della possibilità di provarci.
E’ tutto gratis, pago io.
…paghiamo insieme, metà ciascuno… 🙂
Direi che la ragazza delle melanzane ti sta decisamente conquistando!!! ^^
Un abbraccio, Elisa
E vero, molte volte si tratta solo di errori di valutazione: “che amico che ho, non mi delulderà mai, fossero tutti così, sto in una botte di ferro”…e poi al primo anche minimo sgarro (siamo tutti umani, chi più, chi meno) sentiamo il dolore di un pugno nello stomaco. Siamo noi che esageriamo? Non lo so, comunque brucia, soprattutto ad una come me che idealizza (sempre) le persone. Perché fondamentalmente sono ottimista, vedo negli altri il bene…ma non trovo un equilibrio.