E mentre vi auguro un buongiorno davvero sincero, ho pensato che.. si tratta davvero un privilegio avervi “Tutti qui”.
Come i giorni sono tanti
a guardarli da quassù
e a portarli tutti avanti,
quanti restano laggiù.
Ti inventi allora degli istanti
che la vita non da più,
sotto le dita quei momenti
che vorresti ancora tu
tutti qui.
Santa musica leggera
per chi è senza compagnia,
per un’esistenza intera,
per amore o per pazzia.
Che dura tenerezza c’era
al rientro di periferia,
dentro un ragazzo di pianura
a caccia della sua poesia.
Tutti qui, tutti qui
i miei viaggi che vago
per quel mare che ormai è un lago.
Tutti qui i miei sogni
di essere un mago
e di correre il vento mai pago.
E per battere il mio tempo
l’ho dovuto vivere e
mi ha rubato nel frattempo
tutti quanti gli altri me.
E una canzone non è niente,
è un odore o una bugia,
soffia al cuore della gente
mentre prova a volar via
dal ponte amaro del presente,
dietro a qualche nostalgia
o un metro dopo l’orizzonte
sopra il treno della fantasia.
Tutti qui, tutti qui
i miei passi all’assalto
delle strade di nubi e asfalto.
Tutti qui i miei sguardi
oltre il cielo in un salto,
per vederlo una volta dall’alto.
E arrivare in capo al mondo
e alle stelle che non hai,
ma siamo storie di un secondo
di chi non ha vinto mai.
Tutti qui, tutti qui
i miei anni alle porte
sulle scale di un pianoforte.
Tutti qui i miei pezzi
a ingannare la sorte,
per cantare più a lungo e più forte.
Se nel sole di domani
ci perdessimo così,
e se anche fossimo lontani
noi saremo insieme sempre tutti qui.