nelle fotocopie comportamentali, didascaliche impressioni d’essere. E’ facile dire, sono diverso, quando c’è invece una sorta omologazione a livello umano. Essere i migliori, non per prevaricare sugli altri ma come un dovere verso se stessi. Scivolano le macchine sulla strada, così come i ricordi che sempre più sbiaditi fanno parte degli ieri scappati via, come onde che non si infrangono sugli scogli ma che vanno al contrario verso il mare aperto. Derisione o apprezzamento, ma mai comprensione, non si può apprendere ciò che non si prova. Due mondi a parte, binari, sì paralleli, ma senza mai scambio, senza mai ritrovo e senza mai possibilità di incontro.
sembra un testo di raf ^^ LOL
silviaprì (e anche un po’ tiziano ferro valà)
Si! Penso davvero che se non lo avessi scritto io, lo avrebbe potuto scrivere Raf ^^ E’ piu’ Riefoli’s Style 😛
E’ amaro ciò che scrivi cmq…anche se, scavando scavando, vedo una lucina…
E’ il palesamento dei pensieri che viaggiano, navigano… Chissa’ cosa succedera’. Ti abbraccio