Siamo come delle pozzanghere,

che goccia a goccia ci riempiamo allargando i margini per fare nostro un altro pezzo di vita.
Ho pensato che non so se vorrei il telecomando della vita: piuttosto sarei curioso di sapere cosa sarebbe accaduto davanti a scelte diverse.
Ho pensato che sono un trasformista: mi adeguo a qualunque condizione con naturalezza senza mai forzare la mia personalità. Ho pensato che ci vorrebbe più tempo, che tra molteplici interessi, doveri e piaceri, una vita sola non basti. Ne servirebbero due: una per programmare, seminare ed un’altra per goderne e raccogliere.
Ho pensato che l’amore probabilmente è temporaneo, che forse non esistono brividi eterni e che prima o poi la routine e l’abitudine prendono il sopravvento e che forse è per questo che la ricerca del partner giusto è da ricercare nella complicità comune.
Ho pensato che me la sono cavata, anche discretamente bene e che seppure qualcosa è andato storto, tanto altro è andato meglio del previsto.
Ho pensato che sono fortunato, sì, estremamente fortunato.

4 commenti su “Siamo come delle pozzanghere,”

  1. Il brivido fra due persone, fisiologicamente, dura poco, questione di mesi, un anno o due. Poi inevitabilmente cala la cortina della routine, dell’abitudine. Ma è qui che si capisce se si tratta di amore o degli strascichi di una vecchia passione. L’intelligenza sta in non scivolare nella tristezza quotidiana e cercare sempre di riscoprire se stessi ai propri occhi. L’amore c’è, basta trovare chi è disposto ad esserci complice, nonostante i problemi, attraverso semplici sorrisi. E il brivido torna da sé.

    Un bacio

  2. Niente dura per sempre…ma può trasformarsi in un piacevole percorso da dividere in due. Come mi piace la tua introspezione…Bravo!

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