Potrei partire da questo due semplici parole che sono l’emblema del tutto. Quando si chiude una porta c’è sempre un rammarico, una non sicurezza, perché il gesto in sé include il fatto di lasciare dell’altro lì dietro. Che siano cose futili o meno, dipende da quale porta si chiude. E così è, eccone un’altra. Dopo un paio di mesi di sensazioni positive, sono di nuovo con la mano sulla maniglia. Verrebbe voglia di accostare, di non precludere ogni possibilità, tuttavia l’esperienza mi ha insegnato che se chi è rimasto dall’altra parte è davvero in gamba, trova il modo di riaprirla e venirti a prendere, a cercare. Suono conosciuto, si cammina ancora per il corridoio, ti guardi intorno con un’aria curiosa e malinconica allo stesso tempo, valutando quello che dovrà esserci e ciò che si lascia indietro. Ma oggi, soprattutto, mi dispiace.
MIA MADRE DICEVA….
SE SI KIUDE UNA PORTA, SI APRE UN PORTONE!
ABBI FIDUCIA!
delusioni…..purtroppo fanno parte della vita, ma arriva il momento del riscatto e quello che ora ti dispiace si tramuterà in bei ricordi…
è la vita!