arriva che non te l’aspetti, offre mostrandoti il meglio di sé, prende il meglio di te, e, spesso, se ne va lasciando vuoto e smarrimento. Un percorso già conosciuto che molti di noi hanno affrontato più volte. Passaggi dovuti, strade battute, mentre la vita si snoda nelle traiettorie che abbiamo pianificato o che, semplicemente, si disegnano. Non ne possiamo fare a meno, comunque. Avrei voluto che non se ne andasse ogni volta, che restasse per tutto il tempo che avevo stabilito, necessario, richiamarlo quasi a comando, ma non funziona così, la seduzione può essere una materia di studio, si può imparare ed applicare, tuttavia i sentimenti nascono e muoiono per condizioni e condizionamenti che niente hanno a che fare con il banale fare colpo. Tutto questo per dirti che – prescindendo i tuoi sentimenti o non sentimenti nei miei confronti – mi strugge il non riuscire ad amarti come allora, il non sentire più quel batticuore, quel bisogno atavico che nutrivo allora. Non è colpa tua, non è colpa mia, semplicemente – ed evidentemente – il nostro tempo era quello, non questo. Forse ce ne sarà un altro, forse no, ma non appartiene a questo presente. Mai avrei pensato di riaverti nella mia vita in una sorta di quotidianità, mai avrei pensato che saresti tornata e in parte ciò mi ha anche emozionato, oltre, chiaramente, al farmi piacere. Ti evito la tiritera del sono cambiato, cresciuto, sono un uomo e tutte le mie celebrazioni inutili: quello che sono oggi lo hai visto ed è palese che sia diverso da quello che ero. Cinque anni sono un periodo enorme. Anche io ti ho trovata diversa, certo. Nonostante le tue consuete confusioni, mi sembri molto più sicura, più decisa ed assolutamente migliore dell’immagine di te che avevo costruito – falsamente – in questi anni. Perché succede proprio così, ci facciamo un’idea di una persona credendo di conoscerla e poi scopriamo, ritrovandola, che magari è migliore o peggiore, ma non in linea alle nostre fantasie inerenti. Mi viene quasi da sbuffare, quanti rapporti persi per delle idiozie, semplicemente per dei momenti no, delle non comprensioni che potevano essere superate. Dunque mi dispiace che sia andata così, perché credo che – seppure in un modo diverso – avremmo potuto offrirci ancora molto, mediocri non lo siamo mai stati. In fondo, è colpa dell’amore, mi è sempre dispiaciuto dopo una chiusura, di smettere di provarne, evidentemente, come il mio nuovo romanzo che è ormai ultimato, noi abbiamo una nuova storia da vivere con altre persone e sono certo che, presto o tardi, riusciremo a trovare una via per superare questa empasse attuale: voglio solo il meglio per te. Il filo, no?
Ciao ‘tellina.
ora che hai finito, bisogna fare quella prova del nove e poi mandarlo in editoria 😉
Ora seleziono a chi far leggere 🙂