vi ho anelate, desiderate e vi ho creduto dandovi tutto quello che avevo nel presente nel quale ci siamo scovati. Non proverò mai alcun rimpianto per questo: lasciarsi andare, amare, fa parte del mio naturale modo d’essere e se con voi ho avvertito di poterlo fare, sono contento che ciò sia accaduto.
Non credo in fondo che sia stata una passeggiata combattere con me, con i miei umori, con i miei slanci, con il mio carattere fatto di troppe sfumature variabili, di cose non dette, ma vi ringrazio per l’impegno che ci avete messo, per le risate che ci siamo fatti, per le chiacchiere fino a notte fonda, per le volte che abbiamo fatto l’amore fino a sfinirci, per i momenti toccanti, per quell’alchimia, per le sorprese davvero inaspettate, per le gelosie, le allegrie brade, per i piedi ghiacciati, per i viaggi, per i brividi, per quegli attimi da incorniciare che saranno sempre e soltanto nostri.
Vi ringrazio anche per quando avete mollato, per quelle discussioni da antologia.
In alcune occasioni non è stato semplice perdervi, avrei voluto altro tempo da condividere insieme. Tempo, sì, perché ero certo ci fosse dell’altro da fare, da dire, in cui sentivo che sarebbe stato un peccato perdersi, svilire il sentimento che condividevamo, tuttavia crescendo – o invecchiando – ho imparato che rincorrersi quando una delle due persone vuole andare, finisce per inasprire maggiormente gli animi, tirare su ulteriori muri. Quindi meglio ognuno la sua strada e quel che sarà poi, si vedrà appunto poi.
Le storie finite hanno un sapore particolare, un’emozione tutta loro, qualcosa che seppure mantenuto ai margini si fa lo stesso notare. Ci convivo benissimo da quasi vent’anni, pensarvi – ogni tanto – mi consente di misurare la mia condizione emotiva, scrivere questi post e – seppure in maniera più elaborata – di realizzare trame per i miei romanzi.
E se ho raggiunto risultati che fino a ieri fantasticavo solamente, è anche merito vostro. Potreste chiedervi come mai io sia qui a scrivervi adesso, congetturare una risposta semplice o complessa, dire bene o male, ma il fine è molto più banale: sono stanco dei dissapori, dei rancori che io non provo. Perché per quante possa avervene fatte, certe cose sono state metabolizzate ampiamente da parte mia, gli errori compresi in pieno – così come sono certo voi abbiate compreso i vostri – e che quindi tutta questa pantomima di atteggiamenti quando ci si incrocia o per vie traverse ci sentiamo, siano inutili e tutto sommato logoranti. Nel nostro passato siamo stati stretti accanto per costruire qualcosa insieme, per diverse ragioni non ci siamo riusciti fino in fondo, a volte sono stati i tempi sbagliati, altre i nostri ragionamenti ad esserlo, è successo, è andata: davvero pensandoci ci auguriamo che le cose ci vadano male? Io non credo o, quantomeno, voglio sperare non sia così.
Non mi è pesato questo tendere la mano, possiamo continuare come stiamo facendo, oppure, renderci conto che forse si può fare qualcosa di più e meglio.
Ciao amori miei.
..Sono qui senz’alibi,
nudo e crudo non ho età.
Dai miei occhi puoi nutrirti,
lo hai già fatto tempo fa..
(Renato Zero – Questi amori)
“per ogni signorina, partendo dalla prima, una rima” così cantavano i gemelli diversi e così potrebbero fare tutti colori che hanno avuto più di un amore – ok, io non posso. Un modo carino e simpatico per associare quel viso, quel tempo e quell’emozione ad un aggettivo, un sostantivo o ad un semplice e privato vezzeggiativo.
Si può nascondere tutto, mettere da parte per far sì che i ricordi non risalgano dal pozzo in cui li si è gettati alla fine della curva. Ma i luoghi, i posti e qualsiasi altra associazione che è legata al nostro vivere, quelli non li possiamo togliere. Ci salirà la rabbia ed il rancore, oppure l’ansia ed il dispiacere, ma mentre tutto si invecchierà -ripassando in quei stessi richiami- sarà un sorriso a prevalere su noi e magari saremo in grado di raccontarlo con sollevata felicità a chi avremo per mano “sai..qui ho vissuto il primo amore..è stato bello e divertente perché ricordo ancora la vena che mi pulsava sulla tempia. Che storia!” ci gireremo, guarderemo quella persona e le sorrideremo “non preoccuparti, anche noi avremo un ricordo così”
Ma si’, inevitabilmente, quando poi il tempo si ruba i battiti del cuore, che siano amore, che siano rancore, non vedo assolutamente il motivo per poter far sussistere diatribe inutili, quando un “ciao, come stai?” sarebbe la condizione piu’ onesta del mondo. D’altronde sono una o piu’ persone che ci hanno lasciato qualcosa e che quindi hanno motivo di poter esistere con noi seppure con ruoli e spazi diversi. Vedremo cosa succedera’, lo sai, sono l’eterno curioso:-)
Caro, lo sai che non tutti sanno “digerire” la vita…E’ una dote importante ma, proprio per questo, non aspettartela troppo 🙂
No, io non mi aspetto proprio nulla, un po’ dovresti avermi inquadrato, mi urta soltanto il brusio sciocco intorno o il far finta di nulla quando per un periodo di vita si e’ stati importanti l’uno per l’altra e siccome – innegabile – i sentimenti passano, atteggiamenti diversi oggi sarebbero piu’ consoni:-)
Bellissimo questo Post..
E’ molto difficile convivere bene con i ricordi di “Questi amori” passati….magari non dimenticati ma comuque passati….altrettanto difficile leggere un uomo che con dolcezza ringrazia i suoi amori
Tra l’altro ottima citazione la tua 🙂
La tendenza di tutti è quella di lasciarsi con rancore.. ipocrisia con cose non dette…. con poco coraggio e simili stupidi atteggiamenti che non portano da nessuna parte ma che purtroppo fanno parte dell’essere umano.
Leggerti mi fa pensare che tu sai una eccezione alla regola.
Un saluto
Grazie Martina,
sei sempre cara 🙂 Ma sai, come dicevo a Valerio, quando poi il tempo si prende i sentimenti di quel che è stato e rimane solamente la ragione a fare gioco sul ricordo degli ieri, allora poi non fa male ricordarli, anzi, mi fanno veramente da specchio rispetto a quel che sono. Ti posso garantire di aver avuto dei finali rocamboleschi in alcuni di questi amori, eppure, adesso, io li ricordo con l’affetto di chi ha imparato cosa fare e non fare per il proseguo, quindi devo – in misura diversa per importanze – ringraziare 🙂
Io provo ad esistere nella maniera migliore e qualche volta mi riesce bene, altre, beh, molto meno, questi stessi amori lo dimostrano.
Grazie per i tuoi pensieri,
un abbraccio!
A me la cosa che mi lascia perplessa son le tag.
Una per ogni ragazza?Rido.
Dovrei anch’io scrivere una lettera ai miei amori andati.
E sorrido, perchè c’hai ragione, nonostante tutto ti hanno insegnato qualcosa.
Bah.
Buongiornata*
E che pretendevi, che facessi un tag unico? Tipo “amori andati”? ahahah ^^
Ma anche no!
A me la cosa che fa sorridere e’ che hai messo ‘sto nick “il disastro”, come se non ti riconoscessi.
Bacio;*
Se l’ho messo, il nick, è perchè sapevo che mi avresti riconosciuta.
Altrimenti ne avrei scelto un altro
Va, pirla!
;p
Lasciami stare, ho avuto un inizio di giornata difficile: un tubicino di 8 cm per la macchina a soli 50 euro ^^
Sarebbe potuto andar peggio.
Ritieniti fortunato.
Gh.
Si’, decisamente, magari un coniglio bianco che stressato mi ricordava – con un orologio in mano – che era tardi, tardi, tardi!
Fossi in te salverei il nick ^^
il nick è gia salvato.
cmq io intendevo un’altra cosa.
un tubicino di 8 cm.
altrove.
rido.
e me ne vado.
ridendo e disastrando.
Se non ti registri, non ti rimane ^^
Fila.
^^
…mi piace leggerti.
…mi fai riflettere…
Ciao Raffaella e benvenuta da queste parti 🙂
Il tentativo e’ appunto quello di far si’ che la nostra mente e il nostro cuore lavori su quanto scrivo, perche’ ci perdiamo fin troppe cose..
Grazie per il tuo commento:-)