che da bambino, con gli altri compagni d’asilo, tiravo su. E come un quadro che negli anni si scolora, ha bisogno di un restauro, di una ravvivata. Pensavo che il tempo continua a rubarsi i giorni con ingordigia, a come sarebbe tutto diverso se conoscessimo la nostra data di scadenza, mentre gelavo uscendo da Termini. E l’onestà non ha amici e soffre la solitudine, nascosti dietro a micro certezze, micro sorrisi, non riusciamo ad essere sinceri nemmeno con noi stessi. Dove finisce l’errore e nasce il desiderio? Il senso di colpa supera il senso di sopportazione? E l’ultima maschera d’occasione era rimasta lì per terra, adagiata tra gli ieri sdruciti, ingolfati, con l’ultimo strappo di carne sulla carne: cicatrici che rimangono, da levigare con cura nel giorno dopo giorno. Avrei tanto voluto piangere, per enfatizzare il momento, offrirgli uno spessore maggiore. Quel piangere a singhiozzi e non riuscire a smettere, quel tipo di pianto che ti ruba il fiato e stringe la voce. Chissà se lei se lo ricorda quanto ci piangevamo addosso, quella notte, di come ci asciugavamo le guance e come non riuscivamo a lasciarci andare. Ecco, volevo piangere così, ma niente di che, nemmeno una mezza lacrima per via delle lenti o di un occhio strizzato. Ho rimesso quel giaccone che comprammo, invece, io e te a Castel Romano. L’armadio a muro nell’ingresso è un archivio dei ricordi. Un po’ di me e un po’ di voi. In realtà credevo di volermi soltanto fermare, ogni volta volevo soltanto dire “sono arrivato”, ma non si è mai potuto – forse non l’ho veramente voluto – c’è ancora da fare, ancora da imparare, camminare, assaporare, sbagliare. E tu che nella tua tenerezza mi ricordi che sono speciale, vedi quello che per me è normalità, semplice e banale quotidianità del mio essere come sono, perché fatico a stupire me stesso. E sull’uscio del negozio di quel vecchio barbiere in Largo Susanna, entrando, mi è venuto da ridere.
..One minute i held the key,
next the walls were closed on me.
And I discovered that my castles stand
upon pillars of salt and pillars of sand..
(Coldplay – Viva la vida)