di certo non è più il calendario a scandire in maniera netta le stagioni. È tornato così il momento di nascondersi in giacconi e maglioni vecchi o nuovi che siano. Non la rimpiangerò, non quest’anno, tra l’altro il periodo invernale è quello che da sempre prediligo. Riflessioni, sì, alcune potrebbero essere scontate, altre già espresse. Evito dunque di trattare temi triti e ritriti. Sarà particolare ritrovare nell’armadio indumenti che avevo indossato in circostanze specifiche, ma se ho una piccola sicurezza oggettivabile è che io ci sono, ci sono ancora e non mi dispiace per chi ne soffre. Più cattivo, cinico, forse, ma ci sono eccome. Mi sarei risparmiato qualcosa, ma alcune volte non è possibile fare altrimenti e quindi, seppure qualche azione finirà per far storcere la bocca a qualcuno, non è per una mia mancanza di rispetto. Bisogna comunque vivere. Perché la vita – per molti – è spesso un attendere l’occasione, aspettare, aspirare a qualcosa che forse un giorno prima o poi, magari, se va bene, arriverà. Questo però, lo lascio fare agli altri e vorrei che quanti più di voi facessero lo stesso, ovvero cogliere il momento e non temporeggiare auspicando che accada. Perché è vera quella frase di Tiziano Ferro che dice: “chi odia sai può fingere solo per vederti piangere” e non noi vogliamo darla quella soddisfazione, non è vero? Quante ne abbiamo lasciate passare per quieto vivere? Ok, io non molte, però c’è un limite, lo sappiamo bene, un limite dove il buon senso non basta ad attutire le reazioni.
Mi ha sempre fatto impazzire, al di là delle preferenze politiche, il motto “molti nemici, molto onore”, per il semplice fatto che il valore di una persona si misura in base alla capacità di superare degli ostacoli più o meno grandi che si incontrano lungo il percorso. Non ce nessun’altra cosa che ripaghi più del guardarsi alle spalle e dire: “sì, io ce l’ho fatta.” D’altronde i sogni vanno concretizzati, non soltanto sognati. E adesso ci vuole lo scacco al re.
Ci vuole più coraggio ad amare che ad iniziare una guerra diceva un mio amico..a volte però le guerre che decidiamo di combattere sono per noi stessi e questo ci fa onore perchè discerniamo tra una strada e un’altra da percorrere con strumenti che troviamo a portata di mano sulla via e che ci fanno essere ciò che siamo oggi..una battaglia può essere positiva se ci fa crescere e maturare se il cambiamento porta alla ribalta il nostro punto di vista se oltre ad aver preso abbiamo dato se l’aver ricevuto ci è servito se è con orgoglio che guardiamo ai nostri passi senza rinnegare e,col tempo,rimpiangere.E’ allora che, prescindendo dalle modalità con le quali si è detta la parola fine,riusciamo a dare significato a quei giorni passati insieme allora si,continueremo ricordando..superando l’inverno e le specifiche di frammenti di esistenza intrisi nei maglioni.
Precisa e puntuale Marina, e riesci a leggere moltissimo tra le righe, molto più di quanto credevo si potesse, anche se, nello specifico, non andavo a toccare il solo tasto emotivo/sentimentale, ma abbracciavo un po’ tutti i contesti. Alcune guerre non te le cerchi, provi ad evitarle, bypassi, glissi, ma quando arrivano i colpi dei fucili e ti fischiano le orecchie, beh, puoi fare due cose: combattere o scappare. Ed è evidente che la mia natura non mi porta a fuggire. Bello quando scrivi “superando l’inverno e le specifiche di frammenti di esistenza intrisi nei maglioni.” Se non fosse perché trovo da sempre ingiusto rubare parti di menti altrui, ti ruberei questa frase per inserirla in qualcosa del secondo romanzo:-) Ti bacio, grazie di esserci
é che a volte,quando leggo qualcosa,mi lascio travolgere da ciò che mi suscita..proprio come in questo caso..e scrivo “boccioli”.Chiamo così qualcosa che deve ancora fiorire..Ti lascio l’idea e sono entusiasta di farlo :),se ti va,lascia che emani il suo profumo a tuo modo. Un’abbraccio
gianni.. vorrei tanto farti una domanda, però forse è meglio se ti contatto in privato.. non so.. bacio..
..buongiorno Marina,
e non lasciar mai che qualcosa smetta di travolgerti. E’ cosi` triste la superficialita`, il non sentire, non avvertire per questo o quel motivo. Mi rendo conto che a volte io non sia abbastanza aperto nella stesura di quanto posto, ma cio` e` voluto per piu` ragioni, ma soprattutto, perche` ognuno possa trovare quel po’ di se` che provo ad estrapolare dalla mia vita. Come detto, e` un piacere leggere le tue impressioni rispetto a quanto scrivo.. Ti auguro una buona giornata davvero:-)
Ale,
se pensi che sia meglio contattarmi in privato, allora fallo:-)
Baci
CIAO GIANNI SCUSA FORSE PARLANDO PER METAFORA NON MI SONO SPIEGATA..nON INTENDEVO DIRE CHE TU NON SIA TROPPO DIRETTO NELLO SCRIVERE..MI PIACE LEGGERE TRA LE RIGHE ED EMOZIONARMI QUANDO LE TUE PAROLE ME LO PERMETTONO E SE TU SCEGLI DI NON ESSERLO BEN VENGA PERCHè SIGNIFICA CHE LO HAI RITENUTO OPPORTUNO ..OGNUNO SCEGLIE UNO STILE DI SCRITTURA PROPRIO PER VARIE RAGIONI E TROVO IL TUO PROFONDO..UN Pò COME IL MARE..A VOLTE CALMO A VOLTE IN TEMPESTA..MI PIACE.
rITORNANDO AL BOCCIOLO MI RIFERIVO ALLA FRASE PER LA QUALE,LUSINGATISSIMA,HAI DETTO CHE TI PIACE.LA VEDO COME UNA MATASSA DI SENSAZIONI..SE VUOI PUOI SBROGLIARLA A TUO MODO.PRENDILA COME UN REGALO..uN BACINO..BUONA GIORNATA A TE…
Ora e` tutto davvero chiaro Mari 🙂 Grazie per i complimenti sul mio stile, spero di affinarlo sempre in maniera maggiore, anche se, nei romanzi, provo ad essere quanto piu` scorrevole possibile per far si che chi legge non si trovi a scartabellare il cervello per intendere cosa i personaggi vogliono esprimere… grazie del “regalo” 🙂 baciotto