e così, oggi si chiude il ciclo di mini ferie fin tanto non ne prenderò delle altre per l’imminente rogito. Giorni stravissuti che non hanno lasciato spazio al riposo – questo è demandato ad altri momenti – ma che mi hanno caricato e dato tanto, davvero tanto. Questo post, comunque, nulla ha a che vedere con il resoconto delle mie vacanze, ma, piuttosto, sull’idea di ciò che ci si aspetta dalle persone intorno. Ogni tanto ho la sensazione che chi ci è accanto non attenda altro che le cose ci vadano male o che commettiamo un errore – o presunto tale – per poterci puntare il dito dall’alto del loro pulpito.
Perché?
Perché c’è troppa invidia.
Invidia per un’integrità morale, per una condizione, per una sicurezza, per un’occasione, per quello che loro non hanno e che pensano o sentono che noi abbiamo.
Credo che la funzione di un amico davanti ad una difficoltà o un cambiamento che stiamo affrontando per le più disparate ragioni, sia quella di dover sostenere, aiutare a ragionare nei momenti di non lucidità e supportare, non di certo fare muro e contrapporsi in maniera sterile senza addurre considerazioni realmente congrue e costruttive.
La gente si riempie la bocca di tutto per fare male ed elevarsi.
Aria fritta: allora meglio parlare di calcio, moda e così via.
“Io ti colpisco perché così tu sembri peggiore ed io migliore”.
Complimentoni.
Come quella mia ex che ancora secoli dopo se ne va in giro a spalare merda inventando storie di sana pianta, ma almeno lei è comprensibile, il cervello l’ha sfruttato talmente poco nel tempo che si è atrofizzato e dunque non posso aspettarmi lampi di genio, ma da chi mi è accanto nell’attuale presente no, non l’accetterei.
Tutto questo per dirvi che le persone – specialmente quelle che appaiono forti e irreprensibili – se per una volta tendono ad aprirsi e confidarsi davanti ad un cambiamento importante, forse non lo fanno per essere attaccate ed esasperate, ma per avere un ascolto neutro e sincero.
La ruota poi gira e sappiamo dove finisce lo sputo lanciato in cielo.
Buona domenica.

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